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🛠️ Macchine pneumatiche: Non automaticamente a prova di esplosione

I dispositivi alimentati ad aria compressa sono spesso considerati a prova di esplosione, ma si tratta di un'idea sbagliata. In questo articolo spieghiamo perché non sono automaticamente certificati ATEX.

💨 Aria compressa = antideflagrante? Un'idea sbagliata e pericolosa

Nelle aree potenzialmente esplosive, molti utenti si affidano a macchine ad aria compressa, partendo dal presupposto che siano più sicure dei dispositivi elettrici. Il pensiero è ovvio: niente elettricità, niente scintille, nessun problema?

Purtroppo il pensiero è sbagliato
.

I sistemi ad aria compressa possono anche generare fonti di accensione meccanica e quindi non sono automaticamente a prova di esplosione.

🔍 Cosa dice veramente la direttiva ATEX

La direttiva ATEX 2014/34/UE si applica ai dispositivi utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive e che contengono essi stessi potenziali fonti di accensione, indipendentemente dal tipo di azionamento.

Questo significa che:

Una macchina con azionamento pneumatico deve essere conforme alla normativa ATEX se, ad esempio, è necessario che la macchina sia conforme alla normativa ATEX:

  • superfici calde generate
  • possono formare scintille a causa dell'attrito o dell'impatto.
  • è caricato elettrostaticamente
  • contiene fonti di accensione meccanica secondo la norma EN ISO 80079-36

🧪 La certificazione è possibile, ma non automatica.

Le macchine ad aria compressa possono effettivamente ricevere una marcatura ATEX con un numero dall'organismo notificato - se il produttore soddisfa i requisiti e segue il percorso di certificazione. Ciò significa

  • Analisi completa delle fonti di accensione
  • Documentazione conforme alla norma EN ISO 80079-36/-37
  • Opzionale: Test di un campione di prodotto
  • Esame e presentazione dei documenti a un organismo notificato

⚠️ Importante da sapere: Nessun test obbligatorio da parte di un organismo notificato per la zona 1 (categoria 2)

Un'idea sbagliata molto diffusa:

Anche per i dispositivi che devono essere utilizzati nella Zona 1 (Categoria 2G/2D) non sono richieste prove da parte di un organismo notificato.

Invece:

  • documentazione tecnica completa e conforme,
  • l'autovalutazione da parte del produttore,
  • e il controllo qualità interno.

Di norma, l'organismo notificato controlla solo la completezza e la tracciabilità della documentazione, non automaticamente il dispositivo fisico stesso.

Solo per la categoria 1G/1D (zona 0/20) è previsto un esame UE del tipo con valutazione del tipo da parte di un organismo notificato.

🔥 Dove può verificarsi il rischio di accensione a causa dell'aria compressa

Anche senza elettricità, le macchine alimentate ad aria compressa possono essere potenziali fonti di accensione:

  • Attrito nei cuscinetti a strisciamento o nelle turbine
  • Energia d'impatto per martelli da taglio, vibratori o smerigliatrici
  • Formazione di scintille con contatto metallico
  • Carica elettrostatica dovuta al movimento dell'aria o alla plastica
  • Surriscaldamento dovuto al funzionamento continuo senza raffreddamento

✅ Cosa considerare nella pratica

  • 🔍 Esiste una marcatura ATEX con il numero dell'organismo notificato?
  • 📄 È disponibile un'analisi della fonte di accensione secondo la norma EN ISO 80079-36/37?
  • 📦 Idoneità per la Zona 1/21 confermata per iscritto dal produttore?
  • 🤝 Comunicazione con i responsabili della protezione contro le esplosioni e i funzionari HSE

🧯 Conclusione

L'aria compressa da sola non protegge dalle esplosioni. Anche le fonti di accensione meccanica devono essere prese in considerazione e documentate. Per la zona 1, ciò significa

L'ATEX è obbligatoria, ma non sono previsti test esterni.

La responsabilità è del produttore e, in caso di dubbio, dell'operatore.

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